Oi pessoal!!
Sábado passado tivemos o primeiro encontro do 2009.
Igual falei, a gente leu umas piadas e... riu. E acho que foi bom começar o ano rindo, apesar das coisas ruins que acontecem.
Agora, depois das piadas, na verdade, a gente leu também um conto breve, Exílio, de Milton Hatoum, importante escritor brasileiro de origem libanesa, um texto bem mais sério, já que se passa na epoca da ditadura brasileira.
Participaram 10 pessoas, 3 homens e 7 mulheres, entre as quais a jornalista de La Repubblica Laura Nicastro.
Até o próximo encontro, quando vamos ler Ondjaki, proposto pela Elena.
Roberto
1 comentário:
Laura Nicastro dedicou um artigo às línguas estrangeiras em Gênova, onde falou da gente também.
Vou publicá-lo em seguida:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/14/lingue-straniere-tutti-corsi-sotto-la-lanterna.html
Lingue straniere, tutti i corsi sotto la Lanterna
Repubblica — 14 gennaio 2009 pagina 7 sezione: GENOVA
Imparare l' inglese? Sì certo. Ma anche il giapponese, il cinese, il coreano e perché no il finlandese, l' albanese o l' ebraico. Perché leggere un fumetto o vedere un film in lingua originale è tutta un' altra cosa rispetto alle versioni tradotte. E Genova, nella babele della multiculturalità, non è da meno rispetto ai grandi centri urbani. Negli ultimi mesi si sono moltiplicati corsi, incontri e lezioni per soddisfare la voglia dei genovesi di scoprire mondi lontanissimi. La mania per le lingue straniere colpisce tutte le fasce di età: dagli adolescenti in su, e tutti con motivazioni diverse. C' è chi si deve trasferire per lavoro, chi ha una moglie di un paese straniero e vuole colloquiare con lei nella lingua del suo paese d' origine, chi ha una passione sfrenata per i Manga giapponesi o per i film coreani. L' Istituto di lingue orientali Celso ha aperto la sua sede 15 anni fa e organizza non solo corsi di lingue, ma anche seminari, rassegne cinematografiche e mostre. «La lingua - spiega Alberto De Simone, direttore dell' istituto - diventa solo un veicolo per arrivare alla cultura intera. Si studiano le regole grammaticali e fonetiche per esempio del giapponese e poi si vuole conoscere il resto: la musica, il cinema, la letteratura». Si parte dal corso base triennale per poi arrivare al perfezionamento. Le classi sono formate da massimo 15 persone, gli insegnanti sono madrelingua e italiani. A volte, in base alle esigenze degli iscritti vengono creati dei corsi aggiuntivi, come quello di lingua specifica dei fumetti. Giappone che passione. Ma anche il coreano va forte sotto la Lanterna. Dallo scorso anno, l' associazione GeKo ha visto passare dalla sede dello Champagnat almeno una sessantina di persone. «Quando abbiamo aperto - racconta il soprano Susanna Kwon, tra i fondatori di GeKo e attuale presidente - doveva essere un corso per i figli dei coreani che si sono trasferiti qui, per non far dimenticare loro la lingua. Ma nel giro di pochi mesi ci siamo ritrovati tanti genovesi». Le motivazioni sono le più disparate. «Abbiamo tanti iscritti per motivi di lavoro, come i dipendenti della sede della Hyndai o delle società di shipping. Poi - continua - c' è chi lo fa per vedere i film in lingua madre, dopo il boom cinematografico del 2000. O ancora c' è chi è andato in Corea per lavoro e si è ritrovato fidanzato con una donna del posto». E così, l' associazione ha messo a disposizione anche una piccola biblioteca con testi, dvd e cd. «Stiamo riscuotendo un grande successo - sorride - e anche gli studenti italiani stanno timidamente iniziando a prendere in prestito libri o volumi per bambini, per muovere i primi passi». E poi c' è anche l' ebraico, con le lezioni organizzate dall' Apai, l' associazione per l' amicizia Italoisraeliana. «I corsi sono tenuti una volta alla settimana - spiega Mara De Giovanni, ex alunna di 70 anni - da Sarah Kaminsky, docente dell' università di Torino. Io ho iniziato perché sono rimasta folgorata da Israele dopo un viaggio. Da quel momento ho voluto sapere tutto di quel popolo». Corsi a pagamento, ma anche gratuiti. Come gli incontri di lettura organizzati alla biblioteca Berio. Qui vanno forte il portoghese e lo spagnolo. «Ci riuniamo una volta alla settimana. Sono incontri tra italiani e madrelingua che non vogliono perdere l' uso della propria lingua». - LAURA NICASTRO
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